WALK IN STUDIO
Ted Milano, Via Randaccio 5, Milano

Quante volte abbiamo aspettato invano

“Il tempo tutto toglie e tutto dà; ogni cosa si muta nulla s’annichila: è solo, che non può mutarsi, un solo è eterno e può perseverare eternamente uno, simile e medesimo. Con questa filosofia l’animo mi s’aggrandisce, e mi si magnifica l’intelletto.”
(Giordano Bruno)

Molto che riguarda la percezione del tempo sembra dipendere dalla mente: il passato è un ricordo, derivato dalla memoria del vissuto; il presente una comprensione, una lettura del reale secondo il “linguaggio dei valori” adottato dal soggetto al momento della percezione; il futuro una previsione, una proiezione dei costrutti intellettuali, sia razionali che passionali, da cui spesso ci si lascia guidare.

Durante la performance, l’artista Drunkerabbit tesserà un lungo filo rosso. Un cordone ombelicale interagirà con l’installazione di Matteo Suffritti: le immagini di due volti di giovani fanciulli, fluttuanti in light-box, che raffigurano l’uomo e la donna, ossia l’inizio ed il divenire.
Sparsi in più punti dello spazio, vi saranno intrecci fatti a maglia di colore rosso. Ad ognuno di essi un’etichetta riporterà il tempo impiegato per realizzarli. La possibilità di disfarli, tirandone l’estremità con un semplice gesto, completerà l’opera di Drunkenrabbit.
Perché in un attimo il suo paziente lavoro verrà dissolto. È qui che il concetto di tempo ritorna e si pone come da cornice alla performance e installazione.

“Time takes everything and gives everything; everything changes, nothing is annihilated; it is only that which cannot change, that which is eternal and can persist eternally, one, similar and the same. With this philosophy, my soul expands, and my intellect is magnified.”
— (Giordano Bruno)

Much of what concerns the perception of time seems to depend on the mind: the past is a memory, derived from the recollection of lived experiences; the present is an understanding, a reading of reality according to the “language of values” adopted by the subject at the moment of perception; the future is a forecast, a projection of intellectual constructs, both rational and passionate, that often guide us.

During the performance, the artist Drunkenrabbit will weave a long red thread. An umbilical cord will interact with Matteo Suffritti’s installation: images of two young faces, floating in light-boxes, representing man and woman, or the beginning and becoming.

Scattered throughout the space will be knitted red intertwines. Each of these will bear a label indicating the time it took to create them. The possibility of unraveling them, by pulling on their end with a simple gesture, will complete Drunkenrabbit’s work.

For in an instant, her patient work will be dissolved. It is here that the concept of time returns and frames the performance and installation.